I Vincitori di Andaras 2019
Per l’unicità della storia narrata con empatia e grande maestria all’interno di un paesaggio fotografato meravigliosamente. Ci ha colpito la grazia dello sguardo che segue la protagonista accompagnandola e mostrandoci una realtà a noi sconosciuta mantenendo sempre una distanza piena di rispetto ed amore per la giovane protagonista. Un corto potente e difficile da dimenticare . Il premio “Best Narrative short” della prima edizione dell’Andaras traveling film festival va a Dekel Berenson per il suo film ASHMINA.
Molti hanno raccontato vicende di esodi collettivi e storie individuali di fuga dalla guerra. Ma Il Pianista di Yarmouk lo fa con una delicatezza che rende ancora più straniante e stupida la guerra. Non c'è uno sguardo appartenente (a Yarmouk, in pratica un quartiere palestinese a Damasco, il conflitto ha attraversato e diviso la comunità palestinese) per l'uno o per l'altro: la guerra viene vista come un'epidemia che contagia tutti, e spazza via i ricordi del passato e i sogni di futuro. Con la stessa distanza il protagonista racconta la fuga, l'esodo, il mare e le frontiere, l'arrivo e l'accoglienza. E su tutto c'è il pianoforte, la musica come bellezza salvatrice e come ancora verso il passato, racconto del presente e speranza. Per queste ragioni ci sentiamo di assegnare a Vikram Ahluwalia ed Elliot Manches e al loro film “Il Pianista di Yarmouk” il premio “miglior documentario”.
Per essere riuscito ad affrontare con delicatezza, coraggio e cruda poesia un tema complesso e difficile come quello del suicidio, il premio “miglior supershort” va al giovanissimo regista Max Shoham e al suo “Sincerely Anthony”.
Il premio “miglior smart short” va ad un’opera in grado di raccontare in maniera ironica il viaggio e la ricerca dell’avventura, la caparbietà nel non cedere alle apparenze e la possibilità di rifugiarsi nella fantasia come ultimo approdo nel viaggio della vita. Per queste ragioni, il premio “miglior smart short” va a FRANCISCO LIDON PLAZA e al suo Dulcinea.
Per l’umanità , la bravura e la perizia tecnica di un giovanissimo attore che ci ha regalato una performance indimenticabile e potentissima, il “premio speciale della giuria” va a Hasan Khoshhalalat, e al film THE CITY OF HONEY.
Il premio speciale Andaras va ad un’opera che è stata in grado di raccontarci la vicinanza di anime solitarie, e che ci ricorda dell'importanza del viaggio come mezzo che unisce realtà diverse con la "calorosità umana" che può talvolta superare l’impossibile. Per la sua poetica molto personale e poco modaiola, per la delicatezza dello sguardo e la grande sensibilità, il premio speciale Andaras va a Francesco Piras e al suo film “Il nostro concerto”.